confine col Senegal
benvenuti sul mio blog, in questo post vi racconterò la mia esperienza personale al confine tra mauritania e Senegal, nello specifico rosso la città di confine dove si trova anche il fiume a delineare il confine.
prima di partire voglio solo dirvi che quello che andrete a leggere e basato tutto sulle mie esperienze personali, voi potreste essere più fortunati o meno fortunati ma anche più furbi di me. bene se avete letto il mio ultimo post sul confine tra marocco e mauritania saprete che sono arrivato già in mauritania passando dal confine terrestre nel west sahara. da noukachott la capitale mauritana dove alloggiavo da 5 giorni presi un taxi per la stazione degli autobus dove ci sono i minivan che vanno rosso, la città di confine con il Senegal ed il nome della stazione non l'ho mai saputo il tassista mi ha solo chiesto quale sarebbe stata la destinazione che dovevo raggiungere con il bus, cosi una volta contrattato il prezzo di 5 euro col tassista (troppo caro) sali sulla vecchia mercedes benz degli anni 90 che con grande fatica e molti problemi stradali mi porta in questa stazione che di stazione di autobus ha ben poco. superato il cancello dell'entrata mi si è presentato un via vai di gente tra bambini ed adulti che vendono la qualsiasi ed una schiera di persone che attendevano la partenza delle auto o dei minivan, quindi li capisco che si tratta di una stazione generica dove il biglietto te lo puoi procurare direttamente sul posto parlando con gli autisti delle auto o dei minivan. dopo essere sceso dalla macchina mi dirigo in compagnia del mio tassista da un uomo appoggiato ad una vecchia Renault nevada rossa degli anni 80/90 con una signora ed una bambina sedute all'interno, lui contratta per me il prezzo portandolo a 10 euro per arrivare alla frontiera e quando l'autista appoggiato alla Renault prova a fare il furbo chiedendomi di più il tassista lo riprende alzando la voce e prende i soldi giusti dalle mie mani e le passa al conducente Renault che ammutolito li accetta e mi dice di lasciare il mio zaino nel bagagliaio. dopo aver acquistato banane, varie bevande ed un taglia unghie dai venditori ambulanti e dopo quasi un ora e mezza di attesa l'autista trova altri clienti da portare a bordo, qui potrete sperimentare il cosi detto "african time" cioè non esiste orario di partenza ma la macchina o il minivan partirà quando sarà pieno e l'autista sarà soddisfatto del guadagno. mi fa spostare nel sedile anteriore dove avrei condiviso un sedile con un altro ragazzo senegalese per circa 5 ore di viaggio, l'auto parte e siamo in viaggio l'esperienza e totalmente di pura vita africana ma il comfort e quello di una panchina di cemento, la vecchia Renault si muove verso la destinazione con il suo cigolio e i sui rumori dati forse dai troppi viaggi e dalla sua età avanzata, dal parabrezza crepato si scorge un paesaggio desertico ma che piano piano inizia a cambiare in colline e paesaggi favolosi. la Renault si ferma sul ciglio della strada dove sono presenti negozi mal messi e persone che cucinano per la strada, la sosta dura quasi una quindicina di minuti quasi venti cosi ne approfitto per acquistare delle bevande e del cibo e per sgranchirmi un po' le ossa dopo essere stato compresso tra un ragazzotto senegalese ed il pilota Renault.
cosi dopo la sosta ci rimettiamo in marcia e ritorno ad essere schiacciato nei posti anteriori, attraversiamo delle valli meravigliose ed il paesaggio inizia a diventare più verde e la strada inizia a farsi più morbida e scorrevole ed allo stesso tempo molto piacevole. lasciate alcune persone durante il tragitto l'auto si sgombra fino a quando non rimaniamo io l'autista ed il ragazzo senegalese cosi decido di spostarmi nei sedili posteriori per avere più spazio vitale, una volta raggiunta la meta cosi tanto ambita e cosi tanto desiderata e ora di andare in scena e tirar fuori il carattere severo che è in me, il visto per il Senegal non va richiesto prima della partenza ma verrà dato una volta arrivati al confine ed in più ogni servizio presente alla frontiera sono gratuiti, sapendo della presenza di ragazzi che vogliono offrire i loro servizi in cambio di soldi mi ero già preparato psicologicamente alla guerra di No che dovevo andare ad affrontare. superato il grande cancello si da il via alla battaglia dei No, mi dirigo da un poliziotto a cui do il passaporto ed una copia di esso, fatevene sempre un paio di fotocopie possono sempre servire, cosi dopo alcune battute e dopo frasi in italiano mi indica la mia prossima direzione dove mi verrà applicato il timbro di uscita dal paese, si tratta di una struttura ben visibile nello spiazzale, facile da individuare data la presenza di autisti di camion, di turisti e di locali intenti alla consegna del passaporto, cosi mi dirigo verso questa finestra scortato da due ragazzi che mi promettono di fare più in fretta se mi fossi lasciato aiutare da loro ed in tutto questo i militari non fanno o dicono niente dato che hanno una specie di compromesso tra di loro, cosi dopo le domande generali del poliziotto dietro la finestra sbarrata e aver combattuto con l'ultimo ragazzo rimasto a scortarmi nei passaggi mi libero di entrambi e mi dirigo verso il traghetto sostato sulla riva del fiume marrone come il latte al cioccolato dove ci sono delle barchette molto mal ridotte in legno che fanno la spola tra le due sponde, ma prima vengo trattenuto da alcuni bimbi che vivono li al confine o nel paesino adiacente si passa da ragazzi assillanti a caramelle e sorrisi. mi metto in cammino per salire sul traghetto e questa volta vengo seguito da questi bambini con degli occhioni grossi e pieni di tristezza che ti lasciano un segno indelebile nel cuore, saliamo tutti sul traghetto (gratuito) e attraversiamo il piccolo fiume carichi di auto e camion.
sceso dal traghetto si riparte con la guerra dei No che avevo vinto in mauritania ma quella in mauritania era solo la vittoria di una battaglia, cosi scortato questa volta da quattro ragazzi senegalesi, tra no grazie e si sono italiano cerco di raggiungere il primo poliziotto seduto all'interno di una stanza malconcia, dopo aver controllato il timbro di uscita ed avermi chiesto il libricino giallo delle vaccinazioni mi lascia proseguire verso il cunicolo stretto con delle finestre ed il cancello nero a delineare la zona pedoni da quella degli automobilisti, questa volta le stanze si presentano di nuova costruzione con aria condizionata e pc, sempre scortato dai miei amici senegalesi mi presento alla finestra dove un poliziotto molto amichevole e dagli atteggiamenti che danno poco a vedere che si tratti di un poliziotto in servizio, mi inizia ad interrogare sulla mia meta e sulle mie intenzioni nel paese e dopo i vari controlli del passaporto e dopo aver appurato che di fronte a lui quel ragazzo con uno zaino è un semplice viaggiatore mi chiede di posare le dita sullo scanner per la scannerizzazione delle impronte digitali. dopo tutti questi passaggi sono libero di proseguire per la mia strada, ma i ragazzi non demordono e continuano la loro vendita di servizi e beni come cambio di soldi, passaggi in taxi e aiuti di ogni genere, rimasto solo anche l'ultimo ragazzo e dopo avermi spillato due sigarette e qualche moneta mi lascia al mio destino, cosi cambio i soldi in uno dei piccoli negozietti presenti sulla strada di uscita della frontiera e mi dirigo verso la stazione dei minivan dove questa volta abbandonato al mio destino dovrò combattere la mia battaglia per un passaggio in direzione dakar. dopo varie trattative giunge ad una conclusione che prevede il pagamento di 15 euro questa volta, dopo essermi arrabbiato e contrariato ma allo stesso tempo sconfitto e stanco dalla giornata decido di accettare e salire sulla vecchia audi con 10 posti modificata per l'occasione, cosi anche quest'ultima auto mi porterà a destinazione verso un nuovo e fantastico paese.. il Senegal, ma ve ne parlerò in un post in futuro per ora buon proseguimento e grazie per aver letto il mio racconto, se vi è piaciuto ci rivediamo presto in un nuovo post, buona vita e buon viaggio a tutti :)