dormire in aeroporto bergamo, milano orio al serio

dormire in aeroporto a volte può essere una soluzione molto economica per risparmiare quando si viaggia, ma non sempre è possibile...


bentornati sul mio blog e se siete approdati qui per la prima volta benvenuti, spero di potervi rivedere anche nei futuri post 😊

come avrete già intuito, in questo post cerco di raccontarvi la mia esperienza (molto negativa) all'aeroporto di bergamo orio al serio, un aeroporto meraviglioso ma con una gestione notturna veramente catastrofica, premetto che in europa di aeroporti non è ho "vissuti" molti, dato che la maggior parte delle volte che viaggio in europa cerco di evitare di dormire in aeroporto dato che sono voli di breve durata e non devo fare varie file per imbarchi di bagagli ecc.
ma in questo caso io ed il mio amico con cui ho condiviso il viaggio per sofia abbiamo optato per le soluzioni più economiche, dettate anche dagli orari più strani per i vari spostamenti essendo partiti da ancona il giorno prima per prendere il volo la mattina presto, sorvolo sui vari spostamenti che cercherò di portarvi in altri post futuri.
arrivati ad orio la mia idea iniziale era quella di passare i vari controlli e cercare un giaciglio sulle panchine dei vari gate come ho sempre fatto per i voli intercontinentali risparmiando sui costi di alberghi vari, avevo letto che in aeroporto erano presenti anche delle capsule hotel che si potevano affittare per la notte, ma erano davvero costose e quindi da evitare se si vuole viaggiare con budget ridotto.
una volta varcata la porta d'ingresso dell'aeroporto  abbiamo trovato una situazione a dir poco catastrofica, l'accesso ai controlli non era consentita e transennata con la sicurezza che dava informazioni molto vaghe su gli orari di apertura, quindi l'unica area accessibile era l'ingresso dell'aeroporto dove erano presenti due bar molto affollati, servizi igienici e delle panchine che dato l'affollamento erano tutte occupate, l'odore all'interno ricordava gli spogliatoi delle palestre, i bivacchi non erano occupati solo da viaggiatori innervositi dalla situazione ma l'ingresso era condiviso anche con senzatetto e persone poco raccomandabili.
nel mentre chiedevamo informazioni al personale della sicurezza sugli orari di apertura, un signore che prima era sdraiato e visibilmente alterato inizia ad inveire contro la guardia e contro le forze dell'ordine facendo intervenire i due militari in servizio,
ma la parte più interessante arriva quando andando in bagno ci troviamo davanti un uomo visibilmente ubriaco che era chino su se stesso in uno stato confusionale, con le varie persone (compresi turisti stranieri) che lo aggiravano, quindi decidiamo di informare le forze dell'ordine di quello che stava accadendo, ma la notte è ancora lunga e intanto l'ingresso dell'aeroporto si trasformava in un centro di accoglienza per senza tetto, nulla in contrario sull'aiutare le persone in difficoltà ma io sono del parere che bisognerebbe utilizzare appositi alloggi e non un aeroporto che in generale dovrebbe essere il primo assaggio di cosa c'è al di fuori.
mentre il mio amico si addormenta io cerco di rimanere vigile tenendo sotto controllo i nostri bagagli, dato che ogni volta che viaggio porto con me la mia attrezzatura fotografica,
intorno alle 2 di notte l'aeroporto si è trasformato in un vero e proprio spazio adibito a persone che non dovevano viaggiare, con i rom che mi hanno chiesto qualche moneta a senzatetto che alloggiavano in ogni angolo a disposizione.
finita l'odissea senza chiudere occhio finalmente ci lasciano passare per fare i vari controlli, ma una volta entrati in aeroporto la situazione non era il massimo dato che il 90% dei negozi e dutyfree erano ancora chiusi e gli unici negozi aperti erano un bar ristoro con prezzi abbastanza elevati ed il mcdonald.
ma a parte questo l'aeroporto è tra i più belli in giro per l'europa, ma viene gestito in maniera davvero orribile, non possono usare la scusa dei pochi viaggiatori, perchè una volta aperto l'aeroporto si è affollato in poco tempo...
beh che dire, spero di esservi stato d'aiuto e rimango nella speranza che le cose cambino col tempo.

non aggiungo foto delle varie persone all'interno dell'aeroporto per una questione di privacy.







frontiera terrestre tra mauritania e senegal


confine col Senegal 




benvenuti sul mio blog, in questo post vi racconterò la mia esperienza personale al confine tra mauritania e Senegal, nello specifico rosso la città di confine dove si trova anche il fiume a delineare il confine.



prima di partire voglio solo dirvi che quello che andrete a leggere e basato tutto sulle mie esperienze personali, voi potreste essere più fortunati o meno fortunati ma anche più furbi di me. bene se avete letto il mio ultimo post sul confine tra marocco e mauritania saprete che sono arrivato già in mauritania passando dal confine terrestre nel west sahara. da noukachott la capitale mauritana dove alloggiavo da 5 giorni presi un taxi per la stazione degli autobus dove ci sono i minivan che vanno rosso, la città di confine con il Senegal ed il nome della stazione non l'ho mai saputo il tassista mi ha solo chiesto quale sarebbe stata la destinazione che dovevo raggiungere con il bus, cosi una volta  contrattato il prezzo di 5 euro col tassista (troppo caro) sali sulla vecchia mercedes benz degli anni 90 che con grande fatica e molti problemi stradali mi porta in questa stazione che di stazione di autobus ha ben poco. superato il cancello dell'entrata mi si è presentato un via vai di gente tra bambini ed adulti che vendono la qualsiasi ed una schiera di persone che attendevano la partenza delle auto o dei  minivan, quindi li capisco che si tratta di una stazione generica dove il biglietto te lo puoi procurare direttamente sul posto parlando con gli autisti delle auto o dei minivan. dopo essere sceso dalla macchina mi dirigo in compagnia del mio tassista da un uomo appoggiato ad una vecchia Renault nevada rossa degli anni 80/90 con una signora ed una bambina sedute all'interno, lui contratta per me il prezzo portandolo a 10 euro per arrivare alla frontiera e quando l'autista appoggiato alla Renault prova a fare il furbo chiedendomi di più il tassista lo riprende alzando la voce e prende i soldi giusti dalle mie mani e le passa al conducente Renault che ammutolito li accetta e mi dice di lasciare il mio zaino nel bagagliaio. dopo aver acquistato banane, varie bevande ed un taglia unghie dai venditori ambulanti e dopo quasi un ora e mezza di attesa l'autista trova altri clienti da portare a bordo, qui potrete sperimentare il cosi detto "african time" cioè non esiste orario di partenza ma la macchina o il minivan partirà quando sarà pieno e l'autista sarà soddisfatto del guadagno. mi fa spostare nel sedile anteriore dove avrei condiviso un sedile con un altro ragazzo senegalese per circa 5 ore di viaggio, l'auto parte e siamo in viaggio l'esperienza e totalmente di pura vita africana ma il comfort e quello di una panchina di cemento, la vecchia Renault si muove verso la destinazione con il suo cigolio e i sui rumori dati forse dai troppi viaggi e dalla sua età avanzata, dal parabrezza crepato si scorge un paesaggio desertico ma che piano piano inizia a cambiare in colline e paesaggi favolosi. la Renault si ferma sul ciglio della strada dove sono presenti negozi mal messi e persone che cucinano per la strada, la sosta dura quasi una quindicina di minuti quasi venti cosi ne approfitto per acquistare delle bevande e del cibo e per sgranchirmi un po' le ossa dopo essere stato compresso tra un ragazzotto senegalese ed il pilota Renault.


















cosi dopo la sosta ci rimettiamo in marcia e ritorno ad essere schiacciato nei posti anteriori, attraversiamo delle valli meravigliose ed il paesaggio inizia a diventare più verde e la strada inizia a farsi più morbida e scorrevole ed allo stesso tempo molto piacevole. lasciate alcune persone durante il tragitto l'auto si sgombra fino a quando non rimaniamo io l'autista ed il ragazzo senegalese cosi decido di spostarmi nei sedili posteriori per avere più spazio vitale, una volta raggiunta la meta cosi tanto ambita e cosi tanto desiderata e ora di andare in scena e tirar fuori il carattere severo che è in me, il visto per il Senegal non va richiesto prima della partenza ma verrà dato una volta arrivati al confine ed in più ogni servizio presente alla frontiera sono gratuiti, sapendo della presenza di ragazzi che vogliono offrire i loro servizi in cambio di soldi mi ero già preparato psicologicamente alla guerra di No che dovevo andare ad affrontare. superato il grande cancello si da il via alla battaglia dei No, mi dirigo da un poliziotto a cui do il passaporto ed una copia di esso, fatevene sempre un paio di fotocopie possono sempre servire, cosi dopo alcune battute e dopo frasi in italiano mi indica la mia prossima direzione dove mi verrà applicato il timbro di uscita dal paese, si tratta di una struttura ben visibile nello spiazzale, facile da individuare data la presenza di autisti di camion, di turisti e di locali intenti alla consegna del passaporto, cosi mi dirigo verso questa finestra scortato da due ragazzi che mi promettono di fare più in fretta se mi fossi lasciato aiutare da loro ed in tutto questo i militari non fanno o dicono niente dato che hanno una specie di compromesso tra di loro, cosi dopo le domande generali del poliziotto dietro la finestra sbarrata e aver combattuto con l'ultimo ragazzo rimasto a scortarmi nei passaggi mi libero di entrambi e mi dirigo verso il traghetto sostato sulla riva del fiume marrone come il latte al cioccolato dove ci sono delle barchette molto mal ridotte in legno che fanno la spola tra le due sponde, ma prima vengo trattenuto da alcuni bimbi che vivono li al confine o nel paesino adiacente si passa da ragazzi assillanti a caramelle e sorrisi. mi metto in cammino per salire sul traghetto e questa volta vengo seguito da questi bambini con degli occhioni grossi e pieni di tristezza che ti lasciano un segno indelebile nel cuore, saliamo tutti sul traghetto (gratuito) e attraversiamo il piccolo fiume carichi di auto e camion.



sceso dal traghetto si riparte con la guerra dei No che avevo vinto in mauritania ma quella in mauritania era solo la vittoria di una battaglia, cosi scortato questa volta da quattro ragazzi senegalesi, tra no grazie e si sono italiano cerco di raggiungere il primo poliziotto seduto all'interno di una stanza malconcia, dopo aver controllato il timbro di uscita ed avermi chiesto il libricino giallo delle vaccinazioni mi lascia proseguire verso il cunicolo stretto con delle finestre ed il cancello nero a delineare la zona pedoni da quella degli automobilisti, questa volta le stanze si presentano di nuova costruzione con aria condizionata e pc, sempre scortato dai miei amici senegalesi mi presento alla finestra dove un poliziotto molto amichevole e dagli atteggiamenti che danno poco a vedere che si tratti di un poliziotto in servizio, mi inizia ad interrogare sulla mia meta e sulle mie intenzioni nel paese e dopo i vari controlli del passaporto e dopo aver appurato che di fronte a lui quel ragazzo con uno zaino è un semplice viaggiatore mi chiede di posare le dita sullo scanner per la scannerizzazione delle impronte digitali. dopo tutti questi passaggi sono libero di proseguire per la mia strada, ma i ragazzi non demordono e continuano la loro vendita di servizi e beni come cambio di soldi, passaggi in taxi e aiuti di ogni genere, rimasto solo anche l'ultimo ragazzo e dopo avermi spillato due sigarette e qualche moneta mi lascia al mio destino, cosi cambio i soldi in uno dei piccoli negozietti presenti sulla strada di uscita della frontiera e mi dirigo verso la stazione dei minivan dove questa volta abbandonato al mio destino dovrò combattere la mia battaglia per un passaggio in direzione dakar. dopo varie trattative giunge ad una conclusione che prevede il pagamento di 15 euro questa volta, dopo essermi arrabbiato e contrariato ma allo stesso tempo sconfitto e stanco dalla giornata decido di accettare e salire sulla vecchia audi con 10 posti modificata per l'occasione, cosi anche quest'ultima auto mi porterà a destinazione verso un nuovo e fantastico paese.. il Senegal, ma ve ne parlerò in un post in futuro per ora buon proseguimento e grazie per aver letto il mio racconto, se vi è piaciuto ci rivediamo presto in un nuovo post, buona vita e buon viaggio a tutti :)






















frontiera terrestre tra marocco e mauritania





il mio viaggio in mauritania attraverso il confine via terra



ciao e benvenuto sul mio blog, se sei in cerca di consigli su come organizzare il tuo viaggio o sei in marocco ed hai avvistato sulla cartina quel posto li in mezzo tra marocco e il Senegal e ti viene in mente di raggiungere la mauritania senza utilizzare aerei, beh sei capitato nel posto giusto :)







ad ogni modo, tutto quello che leggerai è basato su un esperienza personale, quindi non è una vera e propria guida, ma semplicemente un racconto personale.
 quando presi la decisione di voler attraversare il confine tra marocco e mauritania mi trovavo in marocco e stavo cercando un modo per uscire dal paese passando per una frontiera terrestre, dopo aver trovato molte difficoltà nell'attraversare il confine con l'algeria date dai conflitti passati tra marocco e algeria ed alla conseguente chiusura delle dogane terrestri.
 cosi decisi di prendere la strada verso sud, giù verso il sahara occidentale ed andare alla scoperta del mio primo paese dell'africa "nera". 
cosi dopo alcune ricerche ed alcuni calcoli di percorso presi un autobus della compagnia supratours una delle compagnie di autobus che sostituisce la strada  ferrata marocchina, acquistando il biglietto il giorno prima della partenza alla gare routière di chefchaouen con destinazione agadir, dove mi fermai per due notti in modo da spezzare in due questo lungo viaggio. 
dopo il mio soggiorno ad agadir andai a comprare il mio biglietto per il sud, sempre con supratours ma questa volta la destinazione sarebbe stata la mia ultima città marocchina. cosi partito da agadir arrivai a dakhla, sulla strada per l'albergo per la mia ultima notte marocchina, c'era un ufficio della supratours cosi acquistai un formula molto conveniente per attraversare il confine con la mauritania, con la stessa compagnia cioè supratours. questo pacchetto offre alla modica cifra di 36 euro due mezzi di trasporto uno che vi accompagnerà al confine marocchino mentre l'altro vi aspetterà appena attraversato il confine.  Nouakchott o Nouadhibou sono le due destinazione che si possono scegliere per la mauritania, io optai per la prima destinazione ossia Nouakchott. 
la partenza era alle 8:30 davanti alla biglietteria della supratours dove acquistai il biglietto (c'è ne sono due di stazioni di prelievo e sono entrambe facilmente rintracciabili su google maps), dopo svariate ore di viaggio ed un paio di soste eccomi arrivato alla frontiera marocchina, quando il bus si fermò di fianco ad una fila infinita di camion e auto, scesi dal bus e  mi diressi verso il grande cancello dove vidi un signore con un tavolino ed una sedia circondato da transenne, una volta arrivato li vidi su questo tavolo una fila di passaporti con sopra appoggiato un sasso per non farli volare ed un timbro, cosi capì che quello era "l'ufficio" per la stampa del timbro di uscita dal paese.
 l'ambiente e molto caotico con uno sfondo sabbioso con alcuni locali da parte dove mangiare o riposarsi ed un ufficio della supratours.
 cosi una volta arrivato al grande cancello con il mio zaino sulle spalle mi diressi verso un militare che si trovava poco dopo l'entrata e gli diedi il mio passaporto, mi controllo la stampa di uscita dal paese e mi indico dove andare per effettuare l'altro controllo passaporti, cioè una piccola stanza un po' nascosta dalla quantità di camion presente, con il sorriso e con l'ansia a mille ed il sudore dato dal caldo persistente del sahara arrivai davanti a questa stanza/casetta situata sotto ad una grande tettoia simile ad una pompa di benzina, capisco al volo che quella è il posto giusto data la presenza di alcune persone in coda d'avanti ad una finestra con delle sbarre. 
consegnato il passaporto ad il militare dietro la finestra sbarrata e dopo una serie di domande su dove fossi diretto e dopo avermi chiesto quale fosse il mio attuale lavoro ed altre domande generiche il militare mi da il via libera ad attraversare il confine, cosi prendo il mio passaporto attraverso le sbarre e mi incammino verso il secondo cancello, quello dell'uscita questa volta, inizio ad intravedere molte macchine parcheggiate ed un caos di persone ma una volta arrivato li, il caos di persone si trasforma in una serie di tassisti che cercano di vendermi il passaggio verso una delle due città mauritane, ma io armato di biglietto nella mano che mi aveva dato la supratours a dakhla vado in cerca del mio autista, cosi una volta sul minivan che mi porterà a Nouakchott si avvia verso la nuova meta, ma non prima di aver attraversato tutte le stazioni della dogana mauritana.
Il minivan inizia la sua corsa verso la frontiera attraversando un paesaggio da dopo guerra, carcasse di auto abbandonate, piccole collinette con postazioni militari abbandonate e una strada sconnessa. 



 















il minivan si parcheggia in uno spiazzale di sabbia dove c'era un grande via vai di persone nelle varie postazioni militari della frontiera, il mio autista girandosi verso di noi inizia a chiedere i passaporti a tutti i passeggeri, tutti avevano la richiesta del visto fatta prima di arrivare alla frontiera, ma dato che noi europei non abbiamo bisogno di richiedere il visto (vi verrà dato direttamente in frontiera). quindi vengo accompagnato dal mio autista in una stanza dentro ad uno degli edifici presenti, la stanza si presenta molto sporca e con un caos di fogli, cartacce sul pavimento ed alcuni componenti di vecchi computer, una volta sedutomi su una delle due vecchie sedie da ufficio, davanti a me c'è un uomo vestito semplicemente con una polo un pantalone lungo marrone e delle ciabatte, la stanza ha un aria poco accogliente, il poliziotto parte col farmi le solite domande su dove andassi e il motivo del mio viaggio, dopo alcune battute in un italiano stentato, le foto per il visto e la scannerizzazione delle impronte digitali sembra essere finita qui, cosi allungo i soldi per il visto che sono 55 euro, io vi consiglio di portare con voi i soldi precisi dato che il poliziotto prende qualsiasi cosa voi gli passiate senza darvi resto, infatti io ho pagato 59 euro per il mio visto, in più se riuscite a pagare con soldi mauritani e meglio, si possono anche cambiare in quel caos che trovate poco dopo il cancello di uscita dal marocco non ci si perde molto dal cambio ufficiale se si riesce a contrattare.
una volta ricevuto il visto non è finita infatti vicino alla stanza oscura del primo poliziotto, mi aspettava un'altra stanza nello stesso edificio ma questa volta con porta aperta e molte persone con il passaporto in mano in fila, ma il mio autista sorvolando la fila si siede affianco al poliziotto allungandogli il mio passaporto, come sempre nell'aprirlo e leggendo la mia nazionalità italiana parte con le solite frasi in italiano stentato, come pizza, pasta e di quale fosse la mia squadra del cuore, dopo aver esaurito le sue frasi in italiano mi rida indietro il passaporto e si risale sul minivan alla volta di un'altra struttura poco distante da quest'ultima, dove una decina di uomini attendono il militare che si trova nella stanza apra la porta, mentre in un'altra stanza con la porta aperta alcuni uomini sono immersi nella preghiera inginocchiati su dei tappeti, una volta aperta la porta tutti lasciano il passaporto sul tavolo del poliziotto ed escono fuori cosi mi aggrego a loro e poco dopo il poliziotto parte col chiamare con il nome della persona che doveva entrare all'interno della stanza , dopo la difficolta nel pronunciare il mio nome e cognome vengo chiamato alla scrivania dove il mio nome e cognome vengono segnati su un grosso libro insieme ad una lunga lista di nomi, dopo avermi chiesto le ragioni del mio viaggio e di cosa mi occupavo in italia mi viene ridato il passaporto ed indicato la prossima destinazione, cioè la stanza difronte dove c'è la un poliziotto un po' più rude degli altri, dopo l'ennesime domande tutte uguali e dopo avermi di nuovo scannerizzato le impronte digitali vengo liquidato senza nessun saluto e senza alcun responso da parte del poliziotto, presi il mio passaporto e chiesi se fossi libero di andare, dopo il cenno col capo ad indicarmi un si, presi la strada dell'uscita e mi diressi al mio minivan dove mi aspettavano molte ore di viaggio.
vi consiglio di tenere sempre il passaporto a portata di mano, dato che troverete molti posti di blocco durante la strada e potrebbero chiedervi il passaporto per un controllo.
spero di essere stato utile e che questo racconto vi possa aiutare nel vostro viaggio verso la mauritania, un paese che vi può sorprendere molto :) se vi è piaciuto lasciate un commento e condividete, per voi e gratis per me un buon motivo per continuare a scrivere storie di viaggio :) 
buon viaggio è che ogni nuova destinazione vi porti sempre u n cambiamento positivo nella vostra vita..









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